Il commissario Mario Nardone, originario della provincia di Avellino, viene trasferito da Monza a Milano subito dopo la fine della seconda guerra mondiale a causa di dissidi insanabili con i suoi superiori. Nardone si ambienta subito nel capoluogo lombardo, città vogliosa di rinascita e di riscatto. Dal carattere puntiglioso, Nardone pretende massimo impegno da parte dei suoi collaboratori: così ben presto Muraro, Rizzo, Spitz e Suderghi si convertiranno da uomini sottovalutati a grandi poliziotti. Nardone con loro dà vita a quella che diventerà la Squadra mobile.